Ho fatto passare un paio di giorni per cercare di sbollire e avere almeno un barlume di obiettività per poter giudicare quello che sta succedendo in casa Milan, ma ora il problema è che non so da che parte cominciare. Troppe cose che non vanno, troppa gente coinvolta (forse è meglio dire che tutti sono coinvolti), troppe le situazioni al limite del grottesco.
Cerchiamo di fare ordine in questo marasma a tinte rossonere, iniziando con l’analisi della prestazione agonistica. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima, potremmo dire che specularmente la prestazione sul campo rifletta la confusione societaria. Gli undici di mister Allegri, in superiorità numerica per circa un tempo e mezzo, sono riusciti nell’ardua impresa di bloccare la compagine rossoblu sull’1-1. Non aggiungo niente a quello che tutti voi lettori avete visto: su undici, uno gioca, uno gioca a buttarsi per terra e a sbagliare i rigori (gira voce che lo abbia fatto apposta per abbassare il prezzo del cartellino), e tutti gli altri vagano per il campo sapientemente guidati da uno schema che il Corto Maltese di Livorno ama alla follia: il dai-dai-dai. L’anarchia totale. Se a questo aggiungiamo una notevole difficoltà realizzativa dei vari Matri e Balotelli, la stupidità difensiva di Emanuelson, la poca freddezza (per non dire altro) di gente come Birsa e Zapata, ecco che l’1-1 diventa triste realtà.
E questo è quello che si vede. Poi c’è quello che non si vede: fuori dal campo infatti le cose non sono meno tristi; basta percorrere il tunnel di San Siro e infilarsi nello spogliatoio e da lì nella mixed zone e troviamo Allegri che dopo qualsiasi partita ripete sempre la stessa filastrocca, Raiola che entra nello spogliatoio a dettar legge, Balotelli che continua a litigare coi senatori, twitta addii per poi ripensarci, arriva in costante ritardo agli allenamenti senza che il mister dica nulla e via dicendo… Che poi se ci pensate viene abbastanza da ridere: chi sarebbero i senatori? Montolivo che è arrivato al Milan 4 mesi prima di Mario? Abate? Bonera? Abbiati? Facile che l’ex pizzaiolo e la sua banda spadroneggino, non hanno rivali.
Secondo punto di riflessione: la dirigenza. Usciamo quindi dallo spogliatoio, prendiamo la scaletta e andiamo in tribuna autorità. Chi c’è? Idealmente (perché tutti e tre insieme in tribuna è da un pezzo che non si vedono) troviamo Silvio, Adriano e Barbara. E qui inizia la lotta, bisogna capire se continuare con la tradizione fatta dei Galliani, dei Braida che girano il mondo fiutando i colpacci (Kakà, Pato, Thiago Silva, Tevez, e si spera Kakà Bis) o aprire al rinnovamento totale portato dall’intraprendente BB, che comunque prima o poi dovrà essere messo in atto. Il metodo della “vecchia guardia” della dirigenza rossonera di far mercato comincia a perdere colpi e, ciliegina sulla torta, l’affare (??) Matri si sta dimostrando uno dei peggiori acquisti della storia recente in proporzione al prezzo pagato. E da quando il libretto degli assegni è stato chiuso in cassaforte, Galliani non ha saputo far altro che arrangiarsi da una parte e a farsi amicizie di comodo dall’altra (per dirne uno: Preziosi) nei salotti di Lega e FIGC, con buona pace della qualità della squadra. La nuova leva dal canto suo, nonostante la colpa non secondaria di aver bloccato l’affare (stavolta vero) Tevez per questioni puramente sentimentali, sta pianificando una profonda operazione di restyling del marchio: recentemente è stata inaugurata Casa Milan, l’anno prossimo cambierà lo stemma societario (che pare diverrà rotondo) e fra qualche anno molto probabilmente lo stadio. Nel frattempo la speranza della giovane rampante è di riuscire a cambiare anche l’organigramma societario a proprio favore per avere più libertà di movimento e controllo più diretto sulla situazione con l’aiuto di gente esperta e fidata. Personalmente io non sono totalmente contrario: se l’intenzione è lavorare solo ed esclusivamente per il bene del Milan, ben venga. Ben venga la nuova sede, ben vengano i volti nuovi (Pradè, Corvino) compresi i quelli già noti a Milanello (Rijkaard, Albertini, Maldini, Bierhoff). Accetterei con la morte nel cuore l’abbandono di San Siro che per me è come una seconda casa, se e solo se questo porti vantaggio al Milan; l’unica cosa che non mi va giù è il cambio di stemma. Purtoppo “business is business” e ciò vale anche nel calcio, e per i romantici come me non c’è spazio. Al di là delle questioni romantiche una svolta va data, ma è necessario che sia fatta ora per evitare che le conseguenze siano sempre più gravi: per ora siamo senza dubbio fuori dall’Europa, compresa quella che non conta. In tutto questo il numero uno della nuova via Aldo Rossi ha una responsabilità cruciale: sta a lui la scelta tra il vecchio che resiste e il nuovo che avanza, il problema è che trovandosi impegnato nella sua personalissima lotta contro la magistratura (comunista) appare per forza di cose distratto e lontano. Si è stancato del giocattolo Milan? Forse no, ma i fatti non sembrano dimostrarlo: è assente sia fisicamente che istituzionalmente da troppo tempo, quando soprattutto in questo periodo sarebbe fondamentale una sua presa di posizione.
Terzo punto di riflessione: il mister. Tra le decisioni da prendere, ovviamente, la più urgente è il cambio di allenatore. Se da un lato l’alibi infortuni (180 circa in tutta la gestione) regge fino a un certo punto, dall’altro proprio l’infermeria sempre piena è la punta dell’iceberg della situazione atletica. MilanLab dov’è finito? Perché tutti questi continui infortuni? Come viene programmata la preparazione se questi sono i risultati? E la manfrina dell’inizio anticipato causa preliminari di Champions è semplicemente ridicola, è un discorso che (forse) può reggere ad aprile, maggio. Non a metà novembre. Per non parlare della condizione mentale dei giocatori che appaiono svogliati, distratti e senza un’idea di gioco convincente; ed è qui che salta fuori la maggior responsabilità del tecnico toscano da due anni a questa parte. Zero idee. Se alla prima stagione c’era Ibra in versione “ghe pensi mi” l’anno successivo e in quello attuale in rosa un giocatore del genere non c’è, per cui ci si affida al caso e al rigorino di turno. Ma se l’undici iniziale è spesso sbagliato, il gioco latita, il rigorino lo si sbaglia (male, oltretutto. Piuttosto chiudi gli occhi e tira dritto per dritto come fa Gilardino) e i cambi sono fatti a caso, allora sono dolori. Che il mister attuale non sia il preferito di Berlusconi senior non è una novità, e non è neanche una novità che a giugno è certo un avvicendamento in panchina. In caso di esonero in tempi brevi i nomi dei possibili sostituti che circolano sono diversi, dai traghettatori Inzaghi, Trapattoni, Mangia, Maldini ai futuri Seedorf, Prandelli e via dicendo, compreso un utopistico ritorno di Ancelotti. Per quanto la scelta di cuore (Inzaghi) sia desiderabile, è senza alcun dubbio la più rischiosa e la più sconsigliata se si ha fretta di riparare la macchina, per cui se si decide che Allegri non mangia il panettone al suo posto meglio uno con esperienza che un esordiente assoluto con una prima squadra.
Quarto punto di riflessione: i tifosi, in particolare quelli organizzati. Il sentimento comune è la pazienza persa e l’insofferenza istantanea, e la Curva Sud Milano ha finalmente iniziato a dar voce a tale pensiero. Solo che si ferma lì: alle parole. Al giocatore medio, un Kevin Constant qualsiasi, gli striscioni di insulti e minacce varie esposti ieri scivolano via come l’acqua sulla pelle e male che vada cambia squadra; alla dirigenza paradossalmente interessa ancora meno. Contestino pure, finchè il settore è pieno va bene. E quella che i media hanno fatto passare come dura contestazione fuori dallo stadio è stata una sorta di terzo tempo in salsa ultras: cordone di sicurezza, rampa bloccata e 300 persone a far casino. Balotelli voleva uscire e affrontarli a muso duro, ma qualche poliziotto ha avuto il buonsenso di bloccarlo, così è uscito Kakà scortato da Abbiati, che ha promesso un maggior impegno collettivo. Applauso generale e tutti a casa. Durante la partita, uno degli striscioni esposti recitava: “Più che una società sembrate una telenovela, in pochi mesi state offuscando i successi di un’era”. In pochi mesi? Negli ultimi due anni non vi siete accorti di niente? Meglio tardi che mai, almeno quello.
C’è bisogno di gente all’altezza della situazione, di gente da Milan. Gente che per esempio metta la faccia per le proprie mancanze e non mandi l’unico che sa cosa vuol dire giocare per il Diavolo a parlare con la tifoseria. Il materiale umano a disposizione è quello che è e per quest’anno non si può cambiare molto, ma se arrivasse un tecnico in grado di motivare chi scende in campo sarebbe già un risultato, perché ora come ora chi gioca o non ha voglia o soffre la situazione. Uno che almeno sappia farli correre, che riesca a trasmettere la grinta. Poi magari si perde ugualmente perché gioca gente scarsa, ma almeno che si perda a testa alta e non si esca con la coda tra le gambe come ieri sera, perché non è bello.
Tantomeno per noi, che allo stadio ci siamo sempre.
Mmmm si, interessante, è la rabbia di un tifoso milanista. Ma due cose mi lasciano perplesso in modo enorme. Primo: ti duoli per lo stemma e non invece per l’eventuale addio di Galliani??? Scusa ma mi pare che abbia portato più trofei il secondo che uno stemma cucito sul petto. Parli di Matri, dimenticando che era il sogno di Allegri (più che imputarlo come colpa a Galliani, dalla al tecnico anche questa di colpa!) e che Galliani è riuscito a prenderlo dopo essere riuscito nel miracolo di cedere un Boateng ai limiti dell’indecenza per quasi 15 milioni. BB è una bambina viziata che s’è stancata di non poter usare il giocattolino di papà. Finchè, come giocattolino, ha avuto Pato tutto bene, ora invece vuole qualcosa in più. Chi fa fuori Galliani in questo modo dovrebbe vergognarsi.
Secondo: i tifosi….dici in poche parole che sono stati troppo soft, giusto? Io posso dire che invece è una vergogna che in italia una squadra debba parlare con i tifosi dopo una sconfitta? Che è una vergogna che la Curva possa scrivere tranquillamente minacce verso squadra e dirigenza senza che nessuno gli strappi gli striscioni di mano? Capisco la rabbia, ma i tifosi facciano i tifosi, non i paladini di sta cippa.
Ciao!
il cambio di stemma è per me una questione di cuore, sono nato con quello stemma li e l’idea che venga cambiato (sapendo, per fare un esempio d’oltremanica, cosa è successo a Cardiff) è una cosa per me gravissima. per me. ma questa è appunto una questione di cuore, per cui molto più difficile da accettare rispetto all’idea che Galliani possa andarsene. A parte che il secondo (Galliani, appunto) ha come unico compito il fatto di dare il suo meglio per il primo (lo stemma, o più in generale il Milan), se il problema è chi porta più trofei allora in panca ci sarebbe ancora uno tra Sacchi, Capello e Ancelotti.
Discorso Matri: sono d’accordo con quello che dici, vendere boateng a 15 milioni non è stato niente male. Solo che andava venduto un anno prima, a un prezzo anche più alto. così come Pato. Certo, Allegri ha le sue colpe nel aver voluto Matri a tutti i costi, ma se fai l’ennesimo mercato a costo zero o quasi (riportando a casa kakà) perchè buttar via il premio di qualificazione ai gironi di Champions in un investimento così? avesse tenuto la stessa logica, con quei soldi avrebbe quasi potuto comprare un giocatore in più per reparto.
Discorso BB: paragonare Pato al Milan mi sembra un pelo eccessivo. il primo è un ragazzo come mille ce ne sono (e difatti ha già un nuovo compagno), il secondo è un’azienda da mandare avanti. non è proprio la stessa cosa. e come una qualsiasi azienda, un ricambio di personale è normale. o vogliamo andare avanti con questa situazione fino a quando Silvio avrà 150 anni e Galliani 145? Anche perchè è evidente che per loro due il Milan non è la priorità (Berlusconi l’ha ammesso tra le righe proprio stamattina)
Discorso tifosi: in estrema sintesi dico che la contestazione (soprattutto nel dopo partita)è stata molto più ridotta rispetto a come l’hanno dipinta certi canali, ma in più dico che sono in ritardo di circa due anni.
secondo te è vergognoso che una squadra si confronti coi propri tifosi. Per tirare in ballo un’altra squadra britannica, l’Everton quest’anno ha cambiato stemma, i tifosi si sono opposti e la società allora ha promosso un sondaggio. risultato: la prossima stagione i Toffees sulle maglie porteranno un crest scelto dai propri tifosi. è vergognoso tutto questo?
io trovo sia molto peggio che la mattina dopo la partita, Galliani o chi per lui abbia dichiarato che un calo di rendimento è giustificato dal fatto che negli ultimi 5/7 anni tutte le maggiori rivali del Milan hanno avuto lo stesso calo; capita, passerà. Non è forse questa una cosa vergognosa?
io esprimo il mio pensiero, non faccio il paladino di niente perchè non ho interesse a farlo, tantomeno a difendere la curva ! 😉
Ciao Matteo.
Lasciando da parte il discorso Galliani che resta uno dei migliori dirigenti nella storia per me, parliamo di BB. Questa arriva con delle idee fantastiche: puntare sui giovani e rinforzare il brand. Mi piglia per il culo per caso? Se andasse lì mio fratello di 15 anni direbbe le stesse identiche robe, giusto per aprire bocca. BB vede il Milan come il giocattolino di famiglia che, in questo momento, può sfruttare al meglio. In 29 anni di vita s’è trombata Pato ed ha fatto figli, basta. Ora arriva e vuole comandare, così, a casaccio, senza che abbia alcuna esperienza alle spalle. Non scherziamo. Teniamoci Galliani, magari con un ridimensionamento del ruolo, ma non lasciamo il nostro Milan in mano a quella su!
Discorso tifosi: probabilmente c’è un problema mio nella comprensione della situazione. Fare un sondaggio sul marchio come han fatto a Liverpool è un pelino diverso dall’aspettare fuori dai box i giocatori. Poco conta se siano stati 4000 o 40, quello che conta è che non ha senso. Cosa ci hai guadagnato? Due paroline senza nessun fondamento da parte di Ricardino ed Abbiati. Davvero qualche curvaiolo pensa che la vittoria sul Celtic sia merito della propria presa di posizione e non invece della evidente pippaggine avversaria? Un sondaggio è una cosa, minacce e prese di posizioni da duri è un’altra.
Ma certo! Ma non è la prima che lo dice! prima di lei sia Galliani che SIlvio dicevano di puntare sui giovani! solo che non l’hanno fatto, perchè non si può parlare in maniera convincete di linea verde e progetto giovani se i giovani che compri o li giri ad altre squadre (petagna) o giocano a singhiozzo (poli, saponara) o proprio non giocano (cristante). E, per quanto ne so io, il termine comandare non è corretto, perchè non sarebbe lei da sola a dirigere tutto (perchè spero sia cosciente anche lei che sarebbe quasi certamente un fallimento, a meno di doti a noi ancora sconosciute!) ma sarebbe piuttosto una “prima inter pares”, con collaboratori fidati e con molta più esperienza e competenza di lei in ambito calcistico. La sua esperienza è la presenza decennale nel CdA Fininvest e triennale nel CdA Milan; per quanto raccomandata e tutto quello che vuoi, se non è scema (e sinceramente non mi sembra) qualcosa deve avere imparato. Ci sono parecchi nomi molto interessanti che potrebbero fare al caso suo: Albertini per esempio a fare il vice di Abete è sprecato,, Sabatini, Paratici…io ci metto pure Bierhoff che da team manager della nazionale sta facendo un lavoro pazzesco.
Non ci hai guadagnato niente! per questo dico che sono solo parole! è indubbio che ieri sera qualche accenno di gioco e di convinzione ieri si è vista, ma siamo d’accordo sul fatto che non è per merito della curva che abbiamo messo 3 gol. Temo infatti che a Catania saremo da capo: il Celtic non si chiude a riccio davanti alla sua area ma si butta in avanti a pressare e infatti ci ha lasciato parecchio spazio (per dirne due, la discesa di kakà nel primo tempo e il gol di mario nel secondo)
Ciao Matteo.
Non intendo portare ulteriormente oltre questa pacata e interessante discussione. Chiudo solo dicendo che la decennale esperienza nel cda Fininvest di BB vale quanto l’esperienza che maturò il cavallo di Caligola da senatore: zero. Era lì per fare numero ed in quanto figlia del gran capo, punto. Io continuo a preferire ad una così che fa la capetta, un Galliani affiancato da nuovi dirigenti, che possono essere tutti i bei nomi che fai tu, ma che devono essere guidati da una persona che abbia un’esperienza nel calcio maturata in anni e anni di battaglie quotidiane, non in pochi mesi di sesso con un calciatore.
Buona serata!
1. Galliani è stato un ottimo dirigente. appunto, é stato.
negli ultimi anni penso che abbia giovato più alle sue tasche che a quelle del milan, le sue ultime campagne acquisti. i vari constant, birsa, nocerino, traorè (potrei andare avanti ma mi fermo). hanno sicuramente portato dei compensi al dottore (non si spiegherebbe perchè birsa panchinaro al torino e al genoa, è approdato al milan). per cui, grazie e arrivederci visto che nel calcio la riconoscenza non esiste,
2. i tifosi hanno il diritto di manifestare e scrivere quello che vogliono. piantiamola con la retorica che succede solo in italia. in tutto il mondo, se una squadra va male, è giusto che dia spiegazione a quei poveracci che allo stadio ci vanno sempre e comunque.
non hanno picchiato o usato forza contro nessuno, hanno solo chiesto che si pensi al milan e non ad instagram o facebook, o a feste e serate (cosa che 3/4 dei giocatori del milan fanno)
3. bb è viziata, hai ragione. Non penso che voglia fare lei il galliani futuro, ma secondo me un cambio ci starebbe. Che venga però affidato (il milan) a persone competenti (e in giro ce ne sono, vedì leonardi, pradè, corvino) e lei si metta da parte.
è il mio pensiero, condivisibile o meno, la penso così.
E’ vero, che i tifosi invadano i campi di allenamento o gli stadi per “parlare” con i giocatori, facciano fermare partite stile Genoa-Siena o Roma-Lazio sulla base della pura violenza, che si permettano di minacciare di morte i giocatori non succede solo in Italia.
Succede anche in Colombia, Venezuela, Romania, Russia, Grecia, Turchia, Egitto, Brasile, Argentina, ecc… Ognuno decide quale cultura sportiva preferisce. Personalmente ne vedo altre in giro in cui la figura del tifoso è tutta fuorché castrata eppure non ha bisogno di esprimersi secondo modalità mafiose, e le preferisco. De gustibus…
Hai ragione però entriamo in un discorso che va oltre il pallone, che vede il suo nucleo nell’italiano persona fisica. Qui si vive di calcio, di passione. e non solo (il business muovo qualsiasi cosa, anche le curve).
però in germania o in inghilterra non si parla 24 h di calcio, non ci sono radio che parlano solo della roma o della lazio, non hai giornali che parlano di calcio ogni giorno. tutto questo, insieme a com’è l’italiano di sua natura genera quello che ha generato e genererà sempre (partite sospese, tifosi che “parlano” con i giocatori).
però quando vedi Robinho che entra e dopo 10 secondi scatta con una lentezza imbarazzante (celtic-milan) ti viene voglia di appenderlo al muro, te lo posso assicurare.