Sarà che quando parli di Firenze non puoi fare a meno di pensare al Rinascimento. Ma osservando come l’arrivo di Mario Gomez abbia scatenato in città scene di delirio collettivo e portato gli abbonamenti a sfondare quota 18.000 quando la scorsa stagione si erano fermati a 12.000, sorge il (positivo) dubbio che la Serie A stia vivendo l’alba di un nuovo rinascimento.
La grande differenza a livello generale rispetto agli anni passati risalta subito gli occhi: a fronte di alcune cessioni importanti (Cavani, Jovetic, Marquinhos), che certamente impoveriscono il campionato, quest’anno si è registrato l’arrivo di stranieri di livello internazionale, che anche se non sono forse catalogabili tutti nella categoria (peraltro piuttosto indefinita) dei “top player”, garantiscono comunque qualità ed esperienza. Mertens, Albiol, Callejon, Strootman, Tevez, Llorente, Gomez, Joaquim, Maicon e Biglia assicurano infatti ai rispettivi nuovi club soluzioni importanti, aumentandone il bagaglio di conoscenze tecniche.
Se si considera che dovremmo ancora assistere ad alcuni colpi (Damiao? Higuain? Reina? Honda? Van der Wiel? Un centravanti a Firenze?), è lecito affermare che la Serie A sta registrando un afflusso dall’estero non indifferente.
Certo gli anni d’oro che ci hanno visti padroni del mercato e sogno proibito di ogni calciatore sono ancora decisamente lontani, ma la buona notizia è che il nostro campionato è tornato ad avere un certo appeal. Giocatori come Gomez, Strootman e Llorente avevano opportunità di mercato importanti altrove, ma sono sbarcati in Italia con il sorriso sulle labbra, e questo è un segnale da non sottovalutare. Se da un punto di vista economico poco è cambiato, con i soldi per acquistare i fuoriclasse che continuano a non esserci così come non ci sono quelli per trattenerli (soprattutto a fronte di offerte indecenti, vedasi Cavani e Marquinhos), è evidente come siano i progetti seri ad emergere. Non è un caso che siano Fiorentina, Napoli e Juventus, che in questi anni hanno lavorato in una direzione ben precisa, le protagoniste del mercato. Se una squadra gioca un calcio di ottimo livello come quello viola, o disputa delle stagioni al vertice come fatto dal Napoli, se ne accorgono anche all’estero, e sono pronti a dire di sì di fronte a un’offerta interessante.
I problemi del calcio italiano non sono risolti, e il gap con le altre nazioni rimane considerevole, ma la strada intrapresa dalle tre squadre citate, a cui si può aggiungere la serietà della Lazio di Lotito, maestro in acquisti oculati, è un esempio per tutti.
Se anche la Roma riuscisse finalmente a far decollare il proprio progetto, e se le due milanesi dovessero continuare a seguire l’opera di ringiovanimento intrapresa in questi ultimi mesi, ci sarebbero davvero tutti i presupposti per una nuova era del nostro calcio. Magari, parafrasando Galliani, non torneremo ad essere un ristorante di lusso, ma da pizzeria potremmo trasformarci perlomeno in una trattoria di alto livello.
Sono d’accordo con te per quanto riguarda piazze come Napoli e Roma, e pur temendone la concorrenza nel prossimo campionato sono molto contento nel vederle così lanciate e determinate a diventare grandi. Anche la Roma sta facendo una campagna acquisti tutta da godere, ma le milanesi le vedo sempre più farsi piccole e grige, mimetizzate sullo sfondo. E questo è un fatto non indifferente perché sta riguardando le due storiche teste di serie del calcio italiano, i due squadroni che hanno sempre fatto sfracelli anche in Europa e che ora mendicano le briciole avanzate da club molto meno blasonati. Che dici. Progetto giovani? Non bastano 2 innesti dalla primavera per affrontare una stagione ai massimi livelli… la rosa del Milan ora come ora lascia abbastanza a desiderare.
“Napoli e Firenze”